ATARI JAGUAR

Il Jaguar fu l'ultimo tentativo dell' Atari per riconquistare i vertici del mercato dei videogiochi. Le sue incredibili caratteristiche tecniche scolvolsero il mondo. Il Jaguar fu pubblicizzato come la prima console a 64 bit,
i n realtà il suo processore era il solito 68000 (16 bit), ma disponeva di un chip custom a 64 bit per la gestione della grafica. Anche questa volta fu un insuccesso...

Caratteristiche tecniche:
CPU: 4 microprocessori incorporati in 2 chip RISC: Tom e Jerry + Motorola 68000 con clock a 13,261Mhz
Tom: Clock 26,591Mhz, Cache L1 4Kb
Jerry
: Clock 26,6Mhz, Cache L1 8Kb
RAM
: 8 MByte
Risoluzione Video: Variabile, 24 bit di profondità colore
Audio: 16 bit stereoi
Supporto
: Cartucce (32 mbits)/Cd-Rom


Il 1991 è l'anno della supremazia tecnologica di Sega, che con il suo Genesis/MegaDrive (il primo vero 16 bit a scendere sul mercato) era contrastata solo da un sempre più debole PC-Engine/Turbografx-16 di NEC. Si rincorrevano voci su delle nuove macchine, come un add-on cd per MegaDrive, una console chiamata Neo-Geo di SNK e l'attesissimo Super Nintendo Entertainment System (SNES). Fra le più insistenti, le voci relative ad una nuova macchina a 32 bit di Atari, in procinto di nascere per contrastare l'avvento del Super Nintendo. Dopo il CES estivo dello stesso anno, Atri finalnente annunciò che la console a 32 bit di cui si parlava tanto, conosciuta con il nome in codice di "Panther", sarebbe stata cancellata, in favore di un'altra console più potente: un 64 bit di nome "JAGUAR". In realtà, Atari continuò per un po' lo sviluppo di entrambe le console in parallelo, finendo poi per preferire la più performante Jaguar.

Alla fine, il Jaguar fece il suo debutto ufficiale nel 1993. La potenza dichiarata, frutto di un sistema a processore 64-bit RISC (tecnicamente il Jaguar era impressionante, con 5 processori racchiusi in 3 chip: i famosi "Tom" e "Jerry" accompagnati da un coprocessore Motorola 68000), fece scalpore tra gli appassionati, abituati a giocare con macchine 16 bit come MegaDrive e SNES. Inoltre, il prezzo annunciato (tra i 100 e i 150 dollari) ne facevano una console da sogno desiderata da tutti.

Quando,però, effettivamente il Jaguar arrivò nei negozi, il prezzo raggiunse i 250 dollari e nella confezione, oltre al particolare pad, era incluso il gioco Cybermorph, vera e propria "killer application" del sistema. Atari fece in modo di garantire agli utenti il maggior numero di servizi possibile, creando veri e propri call-center dedicati alla console, firmando più di 20 contratti con società di sviluppo esterne e dando vita ad una campagna pubblicitaria da 3 milioni di dollari.

nonostante ciò, le reazioni di pubblico e critica furono discordanti. Alcuni giocatori erano felici di poter godere di un sistema di quella potenza, mentre molti altri videro nella mancanza di titoli di richiamo il parziale fallimento delle promesse di Atari. Si sparse la voce che il Jaguar non fosse un vero 64 bit, ma possedeva solo 2 processori a 32 bit che lavoravano (malamente) in parallelo. Atari continuò, cmunque, imperterrita nella sua campagna di propaganda definendo la sua console un vero 64 bit e annunciando un numero impressionante di giochi in produzione presso svariate software houses. Si tacque, però, sul determinante fattore relativo alla difficile programmabilità di software su Jaguar, aggravato dalla mancanza di tools adatti a far lavorare produttivamente in parallelo "Tom" e "Jerry". Fu così che una parte dei giochi annunciati fu cancellata e la restante parte, pur se completata, semplicemente non uscì.

Il primo gioco per Jaguar, Cybermorph, fu molto apprezzato dai giocatori, ma stroncato dalla critica per il terribile aspetto tecnico: un design povero e una palette di colori smorta ne sminuivano il valore. Il secondo titolo (Trevor McFur in the Crescent Galaxy) non ando meglio: venne ritenuto, da molti, un semplice demo coi fronzoli. I giochi che seguirono (Raiden, Dino Dudes, e molti altri) non riuscirono ad impressionare data la vecchia grafica 16 bit e si dovettero aspettare giochi del calibro di Tempest 2000, Doom, Wolfenstein 3D e Alien vs. Predator per poter davvero assaporare un po' di vera potenza grafica di nuova generazione.

Natale 1994 fu un periodo di magra per il mercato dei videogames e neanche le uscite di molti gradevoli giochi, come Checkered Flag, Kasumi Ninja, e Club Drive non riuscirono a risollevare la situazione. Come se non bastasse era stata annunciata la nuova console Sega, il Saturn e i cconsumatori preferivano acquistare giochi per i sempre apprezzati Mega Drive e SNES. A fine 1995, Sega Saturn e Sony Playstation furono rilasciate quasi contemporaneamente, e i fan si dimenticarono subito della console Atari. La casa produttrice, non intenzionata a cedere e desiderosa di mettersi al passo coi tempi, fece uscire a tempo di record un'add-on per Jaguar in grado di leggere i CD-Rom, accompagnato da nuovi titoli su CD come Primal Rage e NBA Jam Tournament Edition.

Purtroppo però, alla fine delle feste natalizie del 1995 era ormai lampante che Atari non avrebbe mai potuto competere con le case giapponesi. Sony Playstation celebrò la vittoria per le vendite, mentre Atari ammetteva le perdite e dichiarava solo 3 milioni di dollari guadagnati durante tutto l'ultimo quarto del 1995. L'uscita dell'ultimo gioco per atari, Fight For Life, combaciò con l'annuncio, da parte di Atari, del ritiro dalle scene di produzione di hardware da gioco.

Si vociferò che prima del collasso definitivo, Atari stesse lavorando ad un fantomatico "Jaguar II", completamente retrocompatibile con i giochi Jaguar e due o tre volte più potente delle concorrenti Sega e Sony. Sfortunatamente, il Jaguar II non uscì mai dalla fase di prototipo... Chissà di cosa sarebbe stato capace!

Il Jaguar con l'add-on CD e, a destra, lo stranissimo pad.


Due schermate di gioco: Alien vs. Predator e Fight for Life


La Memory Track (una memory card, praticamente) e il multitap per Jaguar

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