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INFORMAZIONI
SUL GIOCO |
NOME GIOCO: |
STARFOX ADVENTURES |
GENERE DI GIOCO: |
Platform/avventura 3D |
SOFTWARE HOUSE: |
Rare |
FORMATO: |
1 DVD |
ANNO DI RILASCIO: |
2003 |
TESTATO CON: |
GameCube |
DATA DELLA PROVA: |
29/1/2007 |
ALTRO: |
Niente da segnalare. |
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PROLOGO:
Per la prima
volta, Fox McCloud mette piede fuori dal suo Arwing per entrare
in Nintendo GameCube. |
Uno dei più famosi franchise Nintendo è quello di Fox McCloud
e la bizzarra combriccola di Star Fox. Questo deve essere stato quello
che aveva in mente il guru della grande N Shigeru Miyamoto seguendo lo
sviluppo di un progetto della Raresoft chiamato Dinosaur Planet e all’epoca
destinato al Nintendo 64. Il gioco era un adventure 3D ambientato in un
pianeta popolato da dinosauri e si presentava molto promettente. L’incipit
di un grosso personaggio avrebbe sicuramente destato più attenzione
da parte del mercato e, soprattutto, avrebbe significato un notevole incremento
nelle vendite. Tutto questo preambolo per spiegare come sia nato un gioco
che con gli altri episodi ha poco o niente con cui spartire.
Il gioco inizierà facendoci vestire i panni di Krystal, una bella
volpina azzurra accorsa alla richiesta d’aiuto del piccolo pianeta
del sistema Lylat in cui si svolgerà la nostra avventura. Questa
parte iniziale fungerà principalmente da tutorial, svelandoci in
breve tempo i principali comandi di gioco e mostrandoci subito l’identità
del cattivone di turno. Al termine di questo breve scenario, Krystal verrà
imprigionata e l’azione passerà al prode Fox.
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A bordo della Star Fox la vita dell’equipaggio è piuttosto
blanda, o almeno lo è fino ad una comunicazione da parte del Generale
Pepper. Un SOS è stato lanciato da Dinosaur Planet ed essendo la
Star Fox nelle vicinanze spetta al suo equipaggio indagare. Giunti sul
luogo il nostro fedele volpacchiotto salirà sul suo caccia Airwing
e scenderà sul pianeta. Proprio in questa sezione rivivremo lo
spirito originale del franchise, immergendoci in un breve e fin troppo
semplice shoot’em up con lo scopo di raccogliere un determinato
numero di anelli per poter disattivare lo schermo difensivo di Dinosaur
Planet (???). Queste sezioni saranno sempre presenti negli spostamenti
tra le locazioni del pianeta e onestamente fanno un po’ a pugni
col resto del gioco, dando la sensazione di aggiunte obbligate dal fatto
che nel titolo sia presente il nome di Star Fox.
Una volta atterrati troveremo subito la staffa persa nella sezione precedente
da Krystal, bastone che sarà la nostra arma di difesa/offesa durante
tutto il gioco,. Impareremo in breve tempo che il pianeta si sta spezzando
fino al collasso a causa del perfido Generale Scales che ha rimosso le
quattro IncantoPietre dai rispettivi templi, indebolendo così la
forza vitale del pianeta e ovviamente sarà proprio il recupero
di queste pietre la nostra missione per poter salvare Dinosaur Planet.
Il gioco, come da tradizione Rare, possiede una quantità impressionante
di oggetti collezionabili, anche se obbiettivamente la sensazione immediata
che si riceve è che il racimolare tali oggetti sia un po’
fine a se stesso. Questa sindrome la vivremo soprattutto nelle fasi iniziali
del gioco, in quanto in seguito la cosa avverrà in maniera indolore
durante il normale svolgimento delle missioni.
Nonostante la trama principale sia abbastanza nitida fin da subito, seguendo
la storia troveremo una miriade di quest e sottoquest che a volte ci faranno
smarrire il senso di continuità con la storia. Recuperare rape
per salvare il mammuth di turno, salvare Krystal, recuperare gli Spiriti
Krazoa, distoglieranno lievemente l’attenzione dal filo principale.
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La visuale di gioco sarà in terza persona con una telecamera piuttosto
particolare. Premendo il dorsale L infatti centreremo la visuale alle
spalle del nostro personaggio che normalmente ruoterà leggermente
con i nostri spostamenti laterali. La cosa risulta abbastanza comoda unendo
la semplicità di una telecamera semiautomatica alla praticità
di un inquadratura che “a richiesta” farà vedere le
zone che ci interessano di più. La pressione del dorsale R servirà
invece ad innalzare una barriera difensiva attorno a noi. Durante i nostri
movimenti il tasto X ci permetterà di eseguire una capriola utile
ad effettuare una schivata e che comunque verrà utilizzata prevalentemente
durante i combattimenti. Il tasto A permetterà di interagire con
gli elementi interattivi del gioco, come parlare con i vari personaggi
secondari e sollevare alcuni oggetti, e di sfoderare la nostra staffa
Nessun tasto sarà assegnato al salto poiché essi avverranno
in automatico quando ci troveremo in prossimità di una sporgenza
(prendendo in eredità il sistema di gioco dell’immenso Zelda).
Lo stick digitale servirà per gestire la piccola porzione di schermo
dedicata alla mappa. Lo stick analogico C servirà infine per scorrere
tre sezioni, l’inventario, il menù dei poteri della staffa
e il menù comandi compagno. Su cosa sia un inventario non credo
servano spiegazioni, al contrario il menù poteri della staffa sarà
necessario in quanto durante le nostre partite ci troveremo di fronte
ad alcune Caverne Magiche.
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Una volta all’interno di quest’ultime avremo la possibilità
di acquisire un potenziamento indispensabile per il proseguimento del
gioco, come ad esempio la palla di fuoco che si renderà necessaria
per poter premere alcuni pulsanti altrimenti irraggiungibili e il supersalto
che permetterà, solo in alcuni punti specifici, di accedere ad
aree in altri modi inaccessibili.
I potenziamenti andranno a decrementare la barra energetica della staffa,
la quale verrà ripristinata con la raccolta di alcune gemme sparse
per i livelli. Un argomento a parte merita invece il menù comandi
per il nostro compagno Tricky, giovane principe della tribù locale
degli EarthWalker che incontreremo nelle fasi iniziali del gioco. Il futuro
sovrano risulterà fondamentale per proseguire il cammino nel recupero
delle IncantoPietre, in quanto le sue abilità Trova Segreti e Fiammata
saranno le uniche soluzioni possibili per poter avanzare. Il nostro amico
interagirà attivamente con il gioco avvisandoci dell’avvicinarsi
di un nemico o della presenza nei nostri pressi di qualche segreto. Potremo
bloccarlo sopra una pedana per tenere sollevata una grata per poi richiamarlo
con un fischio. Potremo giocarci assieme e dovremo preoccuparci di alimentarlo.
Se non sarà ben nutrito di una specie di fungo che troveremo abbondantemente
durante il gioco non potrà infatti usare i suoi poteri.
I conflitti saranno contraddistinti da un effetto di restringimento dello
schermo e saranno in tempo reale. Sarà possibile attaccare, difendersi
con una barriera oppure schivare gli attacchi nemici. Tattiche particolari
non ne sono richieste e, a parte qualche boss, le uniche distinzioni da
fare saranno se i nemici attaccano in corpo a corpo, nel qual caso ci
si avvicinerà direttamente, oppure a distanza, stavolta all’avanzata
dovremo abbinare un minimo di schivate. Essenzialmente i combattimenti
sono poco impegnativi, risolvendosi nella maggior parte dei casi in una
forsennata pressione del tasto A che porterà ad eseguire una serie
di combo differenziate a seconda della posizione dello stick, ma che comunque
resteranno immutate durante il gioco.
Le numerose, per l’esattezza tredici, locazioni del gioco saranno
visivamente maestose, con enormi spazi aperti e portentosi effetti grafici.
Negli ambienti innevati l’orizzonte sarà annebbiato e i numerosi
fiocchi di neve che cadono saranno un candido pulviscolo quando staremo
fermi, mentre avanzando distingueremo nitidamente i cristalli che andranno
ad avvicinarsi al televisore. Quando invece ci troveremo circondati dalla
lava l’effetto di distorsione del calore sarà tangibile e
dinnanzi a noi galleggeranno nell’aria centinaia di particelle in
sospensione. Per quel che riguarda l’acqua i ragazzi della Rare
hanno addirittura esagerato con le increspature, le riflessioni e le rifrazioni
dei fondali, in quanto quando ci troveremo a nuotarci in mezzo non riusciremo
a notare lo spostamento della massa d’acqua, ma non perché
non presente quanto perché l’effetto sarà sovrastato
da tutto il resto, rendendo in definitiva la cosa poco credibile.
Altra menzione d’onore va allo splendido fur shading, così
ribattezzato, che rende il pelo dei personaggi non rettiloidi pregevolmente
realistico. La particolare texture sperimentata nel gioco permette di
distinguere nei manti i singoli peli, risultando in un’esperienza
inedita ma estremamente appagante che sono certo diventerà un nuovo
standard grafico. Oltre a queste autentiche chicche la grafica si attesta
comunque su buoni livelli restando sempre pregevole e vantando ottimi
effetti di luce. L’aspetto audio non fa che accompagnare più
che degnamente la melodia tecnologica del gioco, vantando colonne sonore
epiche e sempre adatte alla situazione. I dialoghi sono interamente in
inglese, con sottotitoli in italiano, ma nonostante una traduzione nella
nostra lingua avrebbe permesso una fruizione migliore, i doppiaggi rimangono
comunque di ottimo livello.
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Traendo le dovute conclusioni, StarFox Adventures si attesta indubbiamente
su buoni livelli anche se a dirla tutta resta un po’ di amaro in
bocca per il fatto che soffra un po’ della sindrome da capolavoro
mancato. Una ritoccatina al gameplay qui e una alla trama lì e
il gioco sarebbe stato un must da ricordare negli anni a venire. Tecnicamente
sublime, anche se qualche volta è forse addirittura troppo esasperata
la ricerca dell’effetto pomposo, il gameplay soffre senz’ombra
di dubbio di una troppo marcata trasposizione del sistema di gioco del
cult Zelda: Ocarina of Time. Forse il problema principale è stata
la costrizione ad aggiungere l’elemento StarFox ad un gioco che
era già in via di sviluppo, forse la cosa ha influito minimamente
e Dinosaur Planet sarebbe uscito comunque così o ancora forse il
richiamo diretto a Zelda è stata una sfida troppo grande per la
Rare. Il fatto che questo sia l’ultimo omaggio Rare agli utenti
Nintendo, vista la successiva acquisizione dello studio da parte di Microsoft,
accresce ulteriormente la sensazione che per questo titolo andava fatto
qualcosa di più. Ad ogni modo il gioco è consigliato agli
amanti degli adventure e a chi non ha avuto l’occasione di provare
il capolavoro per Nintendo 64. Vista la longevità abbastanza buona
pensando ad altri prodotti dello stesso genere, sono stimate una ventina
d’ore abbondanti facendo tutto di fila in modo perfetto, StarFox
Adventures risulta un acquisto piuttosto valido.
Recensione ad opera di DeViLMaN.
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