Non
vi capita mai di sentire dire da qualcuno: “Ah,
io, conosco tanta gente… ho tanti amici!”?
A me si, spesso. E sempre più spesso ormai, mi chiedo se
il mio interlocutore sappia quello che sta dicendo. Anche perché
queste sono affermazioni fatte spesso con sufficienza, ma soprattutto
permeate da quel velo di abitudine che non può accompagnare
parole come amicizia! Come si può inserire nell’abitudinario,
nella normalità delle cose, l’amicizia? Ogni singola
vera amicizia è eccezionale e meravigliosa nella sua unicità!
“Ho tanti amici!” E’
normale sentire una frase simile, e non posso fare altro se non
ritenere il mio interlocutore una persona incredibilmente fortunata,
ad avere tanti amici; se è vero… E’ questo il
vero “problema”. Spesso nella nostra società
l’amicizia viene svalutata in una maniera impressionante,
e coloro che a livello emotivo e relazionale sarebbero poco più
di conoscenza, diventano amici.
“Solo per questo? La parola ‘amicizia’
ha semplicemente preso un significato più ampio! Il concetto
di amicizia rimane!” mi ha risposto una persona,
tempo fa. Credo che questo sia sminuire il “problema”.
Infatti con l’ampliarsi del significato della parola, si svaluta
anche il concetto. Ormai l’amico è alla stregua di
un ascoltatore, magari un bravo ascoltatore, che alla fine sa consigliare…
ma l’amicizia non è solo questo. Non basta saper ascoltare
per essere amici. Elementi essenziali che vengono spesso trascurati
sono il correggere e il sopportare.
“Nella nostra società, dove tutto sfreccia
alla velocità della luce, dove tutti corrono, e chi si ferma
rimane indietro, chi ha il tempo e la voglia di correggere o sopportare
qualcuno? E’ più facile tralasciare i suoi errori ed
abbandonarlo appena il rapporto si rende un attimo più difficile!”
potreste dirmi. Certo, è più semplice. Ma nessuno
ha mai detto che mantenere una vera amicizia sia facile.
Un’altra cosa che a mio parere è bene tenere a mente,
è questa: ai nostri tempi, dove la nostra personalità
cerca sempre più indipendenza e libertà, è
importante anche lasciare all’amico i suoi spazi: il luogo
comune dell’amico “sempre presente” è in
parte sbagliato. Presenza si, ma con la capacità di distaccarsi
per un po’, se necessario.
“Caspita! Se un vero amico è così
lo voglio anch’io! Come lo trovo?” La
risposta è semplice: non lo trovi. Non stiamo andando al
mercato per comprare un chilo di patate. E’ impossibile (o
quasi) trovare un’amicizia! Un’amicizia va
creata, e va costruita pian piano, confidenza dopo
confidenza, discussione dopo discussione, correzione dopo correzione...
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