Per avere risposte dagli dèi, i sacerdoti dell'antica Grecia si mettevano sulle spalle un simulacro della divinità interrogata e aspettavano che rispondesse. Se il dio li spingeva in avanti la risposta era affermativa; se li spingeva all'indietro la risposta era negativa.

A volte la "forza" di antichi monumenti, come i megaliti, è così grande che può gettare a terra un rabdomante che si avvicini a quelle grosse pietre preistoriche. Fra l'altro il pendolino può essere usato per determinare l'età delle pietre.

Un rabdomante francese, Joseph Treyve, faceva oscillare il suo pendolino sulla mappa dei boschi locali per trovare i cinghiali selvatici da cacciare. Era il direttore di un centro agricolo e un giorno, quando uno dei suoi dipendenti non si presentò al lavoro, lo scovò in un vicino caffè facendo oscillare il pendolino sulla pianta topografica della città.

Questo disegno del XVI secolo mostra cercatori di metalli in Germania. I due rabdomanti usano rami di nocciolo biforcuti. Al giorno d'oggi, la ricerca di metalli e di petrolio viene generalmente effettuata su una mappa.

Nel 1952 un colonnello dell'esercito inglese, Harry Grattan, fu incaricato di cercare una riserva d'acqua per il nuovo quartier generale di Reindalin, nella Germania Occientale. Trovò una grande riserva d'acqua dolce che occupava un'area di 75 kmq, vicino alla riserva d'acqua dura della città vicina. Poiché si trattava di esplorare una zona molto vasta, Harry Grattan fece con successo il suo lavoro di rabdomante nientemeno che a cavallo, tenendo il bastone di nocciolo diritto davanti a sé.


La Rabdomanzia

La rabdomanzia è la capacità di trovare acqua, metalli o qualsiasi cosa nascosta sotto terra. Spesso la ricerca viene fatta percorrendo a piedi l'area in questione, reggendo un ramo biforcuto di un legno flessibile come il nocciolo. Quando ciò che si cerca è proprio sotto i piedi del rabdomante, il ramo si piega verso l'alto o verso il basso, oppure gli si torce tra le mani.
Alcuni rabdomanti usano verghe di metallo oppure pendolini (piccoli oggetti rotondi, come un bottone, appesi a un filo). Coloro che si servono del pendolino non hanno bisogno di andare sul posto, ma fanno il loro lavoro su una mappa della zona con eguale possibilità di successo.
In America, Canada e Russia molte compagnie impiegano normalmente i rabdomanti per cercare riserve d'acqua per nuovi stabilimenti. I rabdomanti non solo trovano i fiumi sotterranei; molti sanno anche indicare con estrema precisione a che profondità si trovano, in quale direzione scorre l'acqua e il suo grado di purezza.
I rabdomanti hanno anche trovato oro e altri metalli preziosi, resti archeologici, persone e oggetti smarriti; alcuni in America hanno scoperto estesi giacimenti petroliferi.

Le teorie sulla rabdomanzia

Alcuni studiosi (pochi) ritengono che i rabdomanti usino poteri medianici per "vedere" ciò che c'è sotto terra. Questa opinione si basa sul fatto che molti rabdomanti lavorano solo su mappe. Secondo altri, la rabdomanzia è la capacità del corpo di rispondere ai piccolissimi impulsi elettrici emessi dall'acqua o dall'oggetto ricercato. Se un rabdomante cammina sopra l'acqua, percepisce il campo elettrico che la circonda e i suoi muscoli si contraggono quel tanto da far muovere il ramo di nocciolo o il pendolino. Ciò però non spiega il successo dei rabdomanti che lavorano sulle mappe o il fatto che, come rabdomanti, i bambini sono migliori degli adulti.

Le mani che tremano

Alcuni rabdomanti lavorano solo con le mani. Per far ciò occorre molta pratica, perché distinguere il movimento delle mani è molto più difficile che osservare il ramo di nocciolo e il pendolino. In alcune comunità tribali, gli stregoni sono chiamati trema-mani, perché usano il movimento delle mani invece della verga o del pendolino per scoprire i criminali o gli oggetti smarriti, identificare la causa di una malattia o predire il futuro. I rabdomanti degli indiani Navajos, in America, si mettono del polline sulle mani e vanno in trance prima di cominciare il loro lavoro, della città.

Rabdomanzia medica

Negli anni Venti del nostro secolo, un rabdomante, l'abate Mermet, sviluppò l'idea di usare la rabdomanzia per trovare le malattie e la loro cura. Si trattava della radiestesia. Sebbene molti dottori l'abbiano respinta, ce ne sono alcuni che la usano con successo. Il dottor Abrams trovò il modo di diagnosticare la malattia in assenza del paziente: bastava una goccia di sangue o una ciocca di capelli. Il dottore vi faceva oscillare sopra il pendolino che "rispondeva" alle domande relative alla malattia e alla cura.

Tom Lethbridge

Uno dei più importanti parapsicologi di questo secolo è stato Tom Lethbridge, che viveva in Cornovaglia (Inghilterra). La maggior parte delle sue idee sulla rabdomanzia si basava su esperienze personali: la più impressionante si verificò in Cornovaglia, al cerchio megalitico di Merry Maidens. Mentre teneva il pendolino sopra una pietra, la toccò con l'altra mano. Nel momento in cui il pendolino ruotò, egli sentì una scossa elettrica attraverso tutto il corpo. La scossa si fece sempre più forte, tuttavia Lethbridge riuscì a continuare l'esperimento. Questo fatto lo portò a credere che, in determinati momenti, una forza provenga dagli antichi megaliti. Egli credeva inoltre che la rabdomanzia fosse la reazione del corpo alle forze che provengono dalla terra. Lethbridge studiò anche l'uso del pendolino. Scoprì che, alternando la lunghezza del filo a seconda di ciò che stava cercando, il pendolino poteva essere usato per trovare qualsiasi cosa, purchè si conoscesse la lunghezza, o "indice", adatti. Anche le emozioni, quali felicità e rabbia, rispondevano a una certa lunghezza del filo del pendolino.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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