Niente tl;dr per voi. O per chiunque altro.
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Chi di voi naviga su siti americanozzi di cultura che comprendono anche l'ambito videoludico come reddit, 4chan o Something Awful avrà forse notato un po' di scompiglio ultimamente, un po' di foto che si ripetono, forse frasi chiave ripetute all'infinito. C'è una ragione, o piuttosto, c'è stato un evento scatenante dietro tutto questo.
Questi i nomi:
Zoe Quinn: SJW. Tumblr. Autrice di un videogioco recentemente uscito su Steam di nome Depression Quest, una sorta di visual novel... testuale. Questo gioco ha ricevuto critiche generalmente positive, sia una volta uscito che durante la sua produzione, ed era stato al centro di una certa controversia quando fu immesso su Greenlight. Un po' la stessa storia di Gone Home: la gente si lamentava che il gioco non fosse meritevole di nulla e i giornalisti ne fecero un caso additando il fatto che solo perché il gioco era stato fatto da una donna la gente diceva non dovesse essere su Greenlight e nel frattempo lodava lo sforzo della ragazza, nonostante nessuno avesse implicato nulla del genere. I siti di giornalismo in questione sono Kotaku e Rock Paper Shotgun. Ovviamente seguirono Tweet della poverina che parlava di minaccie di stupro e morte ricevute nella vita reale senza citare alcuna fonte, nel senso, che lei DICEVA di aver subito simili angherie... ma non c'erano persone contro cui puntare il dito.
Brandon McCartin: Collaboratore alla produzione di Fez, tra gli autori di Aquaria.
Kyle Pulver: Autore di videogiochi indie e collaboratore per altri.
Robin Arnott: Musicista per alcuni videogiochi, autore di Deep Sea.
Joshua Boggs: Datore di lavoro di Zoe Quinn. Sposato, con figli.
Jared Rosen: Giornalista per siti di videogiochi.
Nathan Grayson: Giornalista per siti di videogiochi. Ha lavorato per Rock Paper Shotgun, è stato licenziato, ora lavora per Kotaku.
Cosa unisce questi nomi? Si sono scopati tutti la Quinn.
La notizia è stata resa pubblica dall ex-ragazzo della Quinn stessa che, dopo esser stato ripetutamente intimato alla fedeltà relazionale non ha più retto l'infedeltà da parte di lei e si è un tantinello sfogato.
La vicenda, in realtà, si conclude qui: è semplice ed è anche una delle questioni più vecchie del mondo - sesso in cambio di favori.
Il fatto però che vada a toccare una SJW sembra essere però la scintitlla che ha fatto cambiare le cose. Perché tutte le notizie in merito stanno venendo fatte sparire. Siti di giornalismo che avevano parlato della vicenda (come GamesNosh) sono stati costretti a rimuovere gli articoli. "Ordini dall'alto". Perfino Wayback Machine ha dovuto rimuovere la pagina dal proprio archivio.
Reddit sta ad ora censurando l'argomento: TotalBiscuit (noto youtuber) aveva aperto una discussione che aveva suscitato oltre 10'000 risposte, tutte cancellate dopo che uno dei moderatori di r/gaming ("el Chupacupcake") ha privatamente contattato Quinn su Twitter. Un intero subreddit di un organizzatore di eventi a scopo di beneficenza creato per esporre come Quinn avesse cercato di affossare il tutto e che portava prove a carico è stato cancellato e immediatamente bannato l'autore. Perfino Steam sta cancellando (e bannando dal recensire) alcune recensioni negative sul gioco, anche se non alludono allo scandalo che c'è dietro.
Tra i siti che stanno attivamente censurando la notizia abbiamo:
- 4chan (già, perfino loro. Probabilmente come conseguenza al cambio di gestione che ha seguito il fuori mano del 4 Luglio).
- Destructoid
- IGN
- Kotaku
- Tumblr
- GiantBomb
- Rock Paper Shotgun
- Gamasutra
Alcuni personaggi sono scesi in campo per difendere Quinn, per nominarne due Anthony Burch (autore di Borderlands 1 e 2) e Phil Fish (autore di Fez, nota testa di minchia). In particoalre il secondo sembra conoscere bene la cara ragazza, nominando anche un matrimonio al quale sarebbero stati entrambi presenti e durante il quale la suddetta cara ragazza c'avrebbe provato con ancora un altro ragazzo ("Wolf Wozniak")che, confessata la cosa su Twitter, si è sentito rispondere da Fish:
"Hai rovinato quel matrimonio. Nessuno ti aveva invitato. Nessuno ti voleva lì, brutta merda.", cosa che fa presupporre che quanto detto dal ragazzo fosse vero, visto che non nega proprio nulla.
La cosa si è culminata ulteriormente nella giornata di oggi, dove 4chan, luogo dove si stanno svolgendo ancora indagini nonostante la censura, avrebbe diffuso i dati personali di Zoe Quinn, con tanto di numeri di telefono e compagnia bella, "hackerando" il blog di Zoe.
Questo si è scoperto perché la pagina "hackerata" recita letteralmente a lettere cubitali "HACKED BY 4CHAN.ORG/V/".
Ora, non ci vuole un genio a capire che, se davvero qualcuno l'avesse fatto, non avrebbe lasciato scritto una cosa del genere... è piuttosto stupido. Inoltre nessuno su /v/ userebbe mai il capslock, tantomeno si potrebbe riferire alla board in tal guisa (piuttosto scriverebbero hacked by /v/), per non parlare del fatto che /v/ non ha spirito di coesione, anzi, ogni tentativo di riferirsi a loro come una "comunità" viene solitamente distrutto e schernito.
Aggiungiamo poi il fatto che questi "dati" sono falsi.
Con poco si raggiunge la conclusione che la cara ragazza si sia autoinventata un hacking per tornare dalla parte della vittima... tentativo andato non poi a buon fine.
Insomma quale è il problema della vicenda? Il fatto che questa sia una troia patentata? No. Direi di no. Ognuno è libero di essere una pessima persona e tradire chi gli pare.
Il problema qui è il conflitto di interessi che è emerso, e tutta le implicazioni e le possibilità che ci stanno dietro. Cosa ci può impedire di pensare che molti altri casi di SJW per varie questioni affini all'argomento non siano passate da "filtri" simili?
E infine il nocciolo della questione: questo è lo stato dell'industria dei videogiochi attuale. Certo, in particolare ci soffermiamo sul giornalismo, che notoriamente è venduto e inaffidabile (ancora non mi spiego i 10/10 a porcherie come The Last of Us), ma colgo io l'occasione per allargare lo spettro della questione.
Da quando in qua è diventato importante ascoltare l'opinione altrui?
Il principio dietro alle recensioni e ai recensori è chiaro: se costui ci capisce più di me in una data materia, vuol dire che il suo giudizio è più affidabile, quindi, affidandomi a questi, vado più sul tranquillo in merito ad una scelta come il dover spendere il mio denaro.
Ha senso e, in teoria, funziona.
Il problema è che oggigiorno sembra che la voce dei giornalisti/recensori e di riflesso anche di altri personaggi simili come gli youtuber abbia acquisito un significato. La gente ha preferito non farsi aiutare da un ragionamento altrui per compiere una scelta, ma lasciare il compito stesso di fare la scelta al suddetto "cervello altrui".
E Goat Simulator vende copie perché quel c******e di PewDiePie ha fatto un let's play. E The Last of Us è considerato da alcuni il miglior videogioco di sempre. E The Elder Scrolls: Skyrim è la Seconda Venuta di Cristo. E Borderlands 2 è un gioco per il quale è accettabile pagare milioni di DLC. E l'ennesimo Call of Duty riesce in qualche modo ad avere più di "6" come voto.
E se queste persone fossero, per qualunque ragione, non dotate di un pensiero "obiettivo", o del minimo di integrità necessario a fare una recensione come si deve? Io stesso sono il primo ad ammettere di non esserlo, eppure mi permetto di fare cose come i miei occasionali Recensionando o commenti come questo post alle situazioni che coinvolgono un'industria nella quale io stesso sono coinvolto sentimentalmente e quindi incapace di essere imparziale. Ma lo faccio per condividere il mio pensiero, cercando sempre di mettere in luce quali sono i miei possibili "elementi influenzanti". Magari alle volte non lo scrivo esplicitamente, ma conto nel fatto che voi che leggete mi conosciate ormai abbastanza da poter discernere per conto vostro.
Dicevo, se queste persone, vuoi perché si scopano tizia X, vuoi perché ne sono convinti, vuoi perché manovrati dagli ebrei-dagli alieni-dai massoni-da ZALGO, non fossero affatto obiettivi?
Allora avvengono i piccoli cambiamenti. Certi giochi non vendono, altri sì. Altri ancora vengono costretti ad essere modificati in corso d'opera: non so se conoscete Divinity: Original Sin. Gran bel gioco, assolutamente non perfetto, ma decisamente coinvolgente. Nell'artwork oriiginale la ragazza porta la classica "armatura da seno e bacino" che lascia scoperto lo stomaco. Gli autori sono stati minacciati pesantemente e per risolvere la questione hanno deciso di ridisegnarla aggiungendo anche una copertura sullo stomaco: come biasimarli? Stavano cercando di guadagnare per un kickstarter, certi sputtanamenti sono da contemplare per fare quei 10'000 dollari in più.
Ma il problema qui è questo: hanno cambiato un elemento del loro gioco per fare contenti gli altri.
Ecco che ci avviciniamo al succo.
Con l'avvento dei social media siamo sempre più connessi e sembra impossibile poter sviluppare un gioco senza che il team che lo sviluppa non sia messo a diretto contatto con i possibili fan. Ed ecco il problema: alcuni li ascoltano.
Dove è finito il gioco fatto per fare contento l'autore? Dove è l'integrità artistica dietro alla produzione del videogioco? Ci piace tanto definire i videogiochi arte. Sono d'accordo, lo sono. Ma dietro l'arte c'è l'artista, e dietro l'artista c'è il suo estro: se Bakuman ci ha insegnato qualcosa è che l'opinione dei fan è molto-molto-molto controproducente.
E non cito Bakuman a caso: so che è un manga sul... fare manga, quindi piuttosto slegato dall'intera storia dei videogiochi, ma ci permette di guardare meglio anche alla divergenza tra mercato occidentale e orientale che si sta verificando.
I giapponesi infatti ragionano ancora così: "Questo è il gioco che voglio fare, mi metto giù e lo faccio. Se alla gente non piace non importa, ho fatto quello che volevo fare."
E infatti Hideo Kojima continua a fare Metal Gear Solid inserendo elementi nel gioco seguendo ogni proprio capriccio e fregandosene altamente di quello che pensano gli altri. Stesso discorso per l'autore di Senran Kagura, quello di Dragon's Crown, Suda51, Hideki Kamiya e la Platinum Games: tutti autori Giapponesi che se ne strafregano di cosa ne pensa il mondo: fanno quello che vogliono fare perché QUELLO è il gioco che VOGLIONO fare e, essendo Giapponesi, finiscono per avere dentro tutta una serie di particolari grafici, di trama, d'estetica, di sonoro eccetera che sono propri della loro cultura.
La cultura Giapponese è diversa dalla nostra e ora la differenza si sta facendo davvero notare. Il Giapponese non mira a farti ricevere a tutti i costi un messaggio "profondo" o a fare il gioco con più DLC possibile, a quello ci pensa poi la casa produttrice, pensa solo a raccontarti la storia che si è immaginato. E ci sono prove che questo è il loro intento perché hanno escogitato milioni di modi per farlo: manga, anime, videogiochi "normali", visual novel, sound novel, light novel, ecc.....
D'altro canto, in Occidente, le cose sono cambiate parecchio: l'artista o ha un'idea per un messaggio da coinvogliare, o ha più semplicemente un concept: lo propone, gli dicono come attuarlo e ultimamente sembra anche essere diventata la regola che se a qualcuno c'è qualcosa che non torna in fase di preparazion c'è la possibilità di metterci mano.
Questo è inconcepibile.
Non esiste che qualcuno, specie un esterno, possa mettere bocca nella produzione di un prodotto come un videogioco. E'... sbagliato, sotto tantissimi aspetti. Certo, magari assicura vendite maggiori (mah, poi voglio vedere di quanto...) ma non è una valida ragione: il gioco deve essere frutto della mente dell'autore, del talento dei designer e dei compositori... solo così può essere definito arte, altrimenti è solo fanservice.
Una volta erano i publisher l'eterno nemico in questo: loro influenzavano con le loro idee, atte a guadagnare di più, il prodotto ed il risultato era sempre peggiore di quanto poteva essere. E di questo i fan si sono sempre lamentati, giustamente. Ora sono i FAN a voler vedere le proprie fantasie irrealizzabili a causa della completa assenza di mezzi e talento realizzate all'interno delle opere altrui. E GLI AUTORI GLI DANNO PURE RETTA.
Questa è la tremenda, orribile situazione in cui ci troviamo al giorno d'oggi. Dove le opinioni di tutti contano e DEVONO CONTARE in ogni contesto.
Quando plasmo un videogioco io ho ogni possibilità in mano: posso fare un gioco dove vado in giro a sparare ai bambini in faccia, dove devo ficcare mazze da baseball nel culo alle capre, dove devo stuprare sedie a dondolo circondato da donne bellissime in topless. Nessuno ha il diritto di fermarmi (a meno che non sia illegale.....).
-IO NON HO IL DOVERE DI DARE RETTA ALL'OPINIONE ALTRUI-
Perché ci si deve lamentare se non ci sono le relazioni omosessuali ma quelle etero sì? Magari il protagonista del gioco è etero e basta. "MA COSI NON MI CI POSSO INTERFACCIARE". Problema tuo, s*****o. Da quando è un problema se un dato contenuto del mio gioco può causare il risveglio di ricordi terribili (trigger content)? Da quando mi devo preoccupare di rappresentare le donne un po' meno belle perché le racchie si offendono? Perché ci si deve lamentare se il protagonista, nonostante non parli e non faccia nulla di particolare all'interno del mondo di gioco, è un uomo e non una donna? L'autore ha voluto così.
L'autore è letteralmente il Dio del suo gioco: fa quello che vuole. Nel mondo di gioco potrebbero non esistere affatto le donne, o i froci, o gli etero, o gli uomini per quel che ci riguarda. Potrebbe essere accettabile lo stupro, l'omicidio, il furto, il download illegale di immagini porno di delfini. Tutto.
E' saltato fuori che, secondo un anonimo calcolo, ci sarebbero più videogiocatori donna al mondo che uomini. Fico! L'articolo continua dicendo che allora non si spiega perché non vengano prodotti più giochi con protagonisti donne.
Chi fa i videogiochi NON LI FA (o almeno non dovrebbe) PER I FAN. LI FA PER SE STESSO. PER RAPPRESENTARE LA PROPRIA IDEA, LA PROPRIA ARTE.
E' compito dell'idea dell'autore immaginarsi protagonista e situazione, storia e setting.
Questa è INTEGRITA'.
Questo è il PUNTO.
"Io non ho il dovere di dare retta all'opinione altrui."
Cosa ci rimane da fare? Perché parlarne?
L'industria videoludica ragiona ora più che mai con i soldi: c'è un solo modo per far cambiare le cose, spenderli nel modo giusto.
informatevi prima di acquistare un videogioco. Non supportare persone schifose capaci di modificare A POSTERIORI interi elementi di trama solo per compiacere alcuni fan (parlo di Borderlands btw) o videogiochi prodotti da publisher senza scrupoli e amorali (Gearbox, Electronic Arts, ActiVision, Ubisoft....). Informatevi su quali sviluppatori agiscono alimentati da persone simili alla cara Zoe Quinn (ehilà BioWare!) e per carità: non fidatevi dell'opinione di una singola persona, specie se un giornalista o un recensore "professionista". Non fidatevi dei 10/10 GOTYAY. Non fidatevi di Youtube. Non fidatevi neanche di me.
Cercate, scoprite, scavate, individuate, apprendete e da tante fonti e FATEVI UN'IDEA. Vale per i videogiochi come per il resto delle cose.
...e se volete assolutamente avere questi prodotti comprateli usati, piratateli, prendeteli in un bundle avendo cura di dare 0 agli sviluppatori, fate come volete ma non date soldi a questa gente.
Questo è lo stato attuale dell'industria: manipolata, incline alla manipolazione, venduta per sesso, per soldi, per quel che vi pare.
Messaggio modificato da foboman, 19 agosto 2014 - 09:36